Le nostre sedi
Le sedi della Croce Verde
Oggi ci trovate in Via Aldo Moro, 53… ma la strada che ha permesso alla nostra associazione di avere una propria casa è stata lunga, tortuosa e a volte quasi impraticabile.
Un susseguirsi di eventi che dal 1953 grazie ai sacrifici impagabili dei nostri soci e di alcuni personaggi che si sono fatti valere per la propria bontà d’animo e a cui la Croceverde deve tantissimo.
Ripercorriamo le tappe che ci hanno portato fino ad oggi…
La prima casa della Croce Verde fu in via Buozzi n. 20. Vi rimase dal 1953 al 1965.
La sede era formata da un unico locale lungo e stretto.
All’ingresso c’era il “garage” con alla sua sinistra l’ ”ufficio” composto da una scrivania, un armadio, e qualche sedia.
Il divisorio era costituito da una tenda. Un’altra tenda separava il retro dell’ambulanza dal bagno dotato solo di wc e di un piccolissimo lavandino.
Nel bagno c’era anche una brandina per consentire il riposo del personale. Un’altra tenda separava il garage dall’ambulatorietto.
In questa sede trovarono alloggio dal 1953 al 1960 la Fiat 1100 carrozzata in legno poi la Fiat 600 acquistata nel 1960.
La Volkswagen T1 comperata nel 1963 era troppo grande e non poteva entrare nel minuscolo garage. Rimase quindi parcheggiata in strada per due lunghi anni fino al 1965 quando si decise il trasferimento della sede.
I locali di via Buozzi videro nel 1956 la nascita dell’AVIS comunale.
La sede ospitò la Croce Verde dal 1965 al 1972.
La sera era ricavata nei locali della ex tipografia Corsi. Aveva l’ingresso su corso Vittorio Emanuele al civico 93 con una vetrina che fungeva sia da accesso pedonale che da accesso carrabile per consentire l’entrata e l’uscita dell’ambulanza Opel Rekord caravan 1700 acquisita nel 1967.
Un bancone separava la Opel dall’ufficio.
Dopo l’ufficio c’era un altro bancone e poi uno stanzone (quello delle rotative della tipografia) utilizzato per le riunioni, per il doposcuola e per la scuola serale.
Non c’erano muri divisori.
A seguire c’era una cucinetta con dormitorio e quindi un ambulatorio per i non abbienti dove il presidente dott. Ruggero Bartolucci visitava gratuitamente i concittadini bisognosi.
Lateralmente all’ambulatorio si trovava il bagno e quindi il garage con l’ingresso su via Trieste al civico 70.
Nel garage sostavano sia la Fiat 600 che la Volkswagen T1.
La sede di corso Vittorio Emanuele è stata molto importante nella storia della Croce Verde.
- Qui venne eretta in Ente Morale con decreto del Presidente della Repubblica n. 1165 nel 1969.
- Qui germogliò la prima idea di guardia medica.
- Qui venne installato il primo apparato radio sede / ambulanza.
- Qui la Croce Verde entrò nella fondazione nazionale delle pubbliche assistenze di Firenze.
- Qui nacque l’idea del corpo militi volontari e qui iniziarono il loro servizio i primissimi giovani.
La nascita del corpo militi e l’acquisto della nuova ambulanza Citroen Ds21 indussero il consiglio a cercare una nuova sede più capiente.
La Croce Verde si trasferì quindi in via Sabotino ai numeri 20, 22, 24, 26 dove rimase dal 1972 al 1974.
Aveva preso in affitto due negozi per complessivi 115 m/quadrati.
Il locale più piccolo con una vetrina (civico 26) fungeva da sala riunioni e all’occorrenza da ambulatorio.
Vi si tenne la prima lezione del primo corso di formazione per militi volontari : era il 29.04.1972.
Nel locale più grande, dotato di due ampie vetrine, (civici 22 e 24) trovavano posto le ambulanze Citroen DS 21, Opel 1700 e Volkswagen T1.
Lateralmente, in sede longitudinale e parallelo alle autolettighe , c’era un locale lungo e stretto con una porticina (civico 20) che si apriva su via Sabotino.
Fungeva da ufficio nella parte anteriore e da dormitorio nella parte posteriore.
I volontari non si riposavano su dei normali letti. Utilizzavano le barelle delle ambulanze dismesse Fiat 1100 Viberti e Fiat 600.
All’occorrenza si adoperava anche la seconda barella della Volkswagen T1.
Il costante incremento del numero dei volontari e la donazione di una nuova ambulanza Opel 2000 da parte del signor Lamberto Ninonà in memoria del figlioletto Roberto, tragicamente scomparso, indussero il Consiglio di Amministrazione a cercare una nuova sede.
La Croce Verde rimase in questa sede dal Marzo al Dicembre del 1974 quando venne sfrattata per morosità.
Si trattava di un negozio a quattro vetrine con un ampio retrobottega.
Dietro la vetrina al civico 74 alloggiava la Volkswagen T1, al 76 c’era la Opel 1700, al 78 la Opel 2000 ed all’80 la Citroen DS 21.
Nel retrobottega erano stati ricavati un ambulatorio, la segreteria, il dormitorio e la sala riunioni.
Le opere murarie e gli impianti elettrici vennero eseguite in economia dai militi volontari.
Senza rispetto alcuno la loro generosa opera venne calpestata.
La Croce Verde era in mezzo ad una strada !!!
La Provvidenza si materializzò nella figura del signor Lamberto Ninonà.
La Croce verde, sfrattata, non aveva più una sede. Il signor Lamberto disponeva in via Adua al numero civico 64 di ampi locali.
Telefonò al presidente dott. Ruggero Bartolucci per comunicargli che avrebbe immediatamente ospitato la pubblica assistenza nella sua struttura con l’affitto simbolico di 100 lire (50 centesimi di euro) all’anno, senza vincoli temporali.
Il dott. Ruggero Bartolucci riunì il Consiglio di Amministrazione, i dipendenti ed i militi volontari per comunicare la bella notizia e per pianificare gli interventi di sistemazione dei locali.
La risposta di tutta la Croce Verde fu piena di orgoglio e di veemenza.
Nel giro di un mese, senza ricorso a ditte esterne, si crearono i muri divisori, l’impianto elettrico ed idraulico .
Tutte le spese vennero coperte con oblazioni dalla cittadinanza civitanovese che si dimostrò vicinissima all’Ente, stigmatizzando così il comportamento dei proprietari di via Mazzini promotori dello sfratto.
Tante ditte donarono i materiali (cemento, porte, mattoni, piastrelle, tubi, fili , pitture murali) .
I militi e le militesse realizzarono un vero capolavoro.
Al civico 64 c’erano l’ingresso con il centralino , l’ambulatorio e la segreteria.
Dietro la vetrata adiacente c’era una sala riunioni.
Due serrande chiudevano il garage che poteva contenere quattro mezzi.
Dapprima furono le Opel 1700 e 2000, la Citroen DS21 e la Volkswagen T1.
Poi a sottolineare un momento di grande attenzione verso la Croce Verde arrivarono il Fiat 238 a tetto alto dono dei fratelli Pietrella, il Volkswagen T2 dono dello Sporting Club e due Fiat 238 a tetto basso dono della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.
Per poterli ricoverare al riparo dal sole e dalle intemperie venne acquistato anche un garage prefabbricato a quattro posti.
Tutte le ambulanze erano collegate via radiotelefono con la sede, collegamento garantito da una potente antenna radio posizionata su di un traliccio ex Enel messo a dimora nel piazzale da capaci volontari.
La sede di via Adua nel 1976 fu centro di smistamento per gli aiuti da inviare alle popolazioni del Friuli colpito da un disastroso terremoto.
Nella sede di via Adua venne redatto il manuale di pronto soccorso Primum non Laedere, pubblicato nel 1979.
Via Adua fu la casa della Croce Verde dal 1974 al 1985 quando si traslocò per sistemarsi nella nuova sede finalmente di proprietà dell’Ente.
Proprietà resa possibile dalla raccolta di carta e stracci con i garage prefabbricati di via Adua trasformati in preziosi depositi di quintali e quintali di carta e stracci.
Finalmente la Croce Verde ha una casa SUA da cui nessuno potrà mai più sfrattarla.
La sede è completissima: garages, uffici, ambulatori, dormitori, centralino, sale riunioni, aule didattiche, cucina, ripostigli.
L’avverarsi di questo sogno lo si deve a tutti coloro che si sono adoperati gratuitamente per realizzarlo.
Il presidente dell’epoca era il cav. Vincenzo Berdini. Il consigliere amministratore il rag. Alberto Morresi.
I progettisti sono stati l’ing. Lanfranco Morresi e l’arch. Fabio Morresi che in seguito assumerà anche la carica di Presidenza dell’Associazione.
La sede fu intitolata a Roberto Ninonà.
La prima gettata di cemento avvenne nel Marzo 1983. L’inaugurazione fu celebrata il 16-06-1985.
Nel 2013 si sono festeggiati i 30 anni dalla posa della prima pietra, unitamente ai 40 anni dalla costituzione del corpo militi ed ai 60 anni della rinascita della Croce Verde.
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